Serata di Balletto a cura dell'Associazione Jonica Danzatori
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L'Associazione Jonica Danzatori A.Jo.D diretta dal Maestro Natale Nucera, con il Patrocinio del Comune di Bianco, presenta "Serata di Balletto". L'evento si svolgerà Sabato 1 luglio 2023 a partire dalle ore 21:00 presso Villa Medici a Bianco (RC). Un appuntamento da non perdere...!!
Ajod illumina la notte di Bianco - articolo tratto da "il Quotidiano del Sud" del 5 luglio 2023
Miti e Magie. L'aura di piante e sirene tra mitologia e letteratura in Calabria
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Un lavoro di ricerca, curato da Roberta Alparone, Alessia Cambareri, Chiara Caridi e Desirée Vadalà, nato da un progetto di laboratorio del corso di Scienze della Formazione Primaria dell'Università degli studi Mediterranea (RC), con il fine di riscoprire le origini, tradizioni ed il legame storico col territorio attraverso le piante. Il gruppo, ha realizzato un documentario al cui interno sono inserite tutte le informazioni riguardanti la Ginestra, ricavate grazie ad interviste effettuate in vari luoghi della Calabria, tra cui Africo. "Qui abbiamo conosciuto persone fantastiche che ci hanno accolto con grande ospitalità e spiegato la lavorazione della pianta". Nel libro "Tra la perduta gente: Africo 1948, Reportage fotografico Tino Petrelli", è presente una parte in cui Zanotti Bianco descrive una nenia magistralmente riprodotta col flauto traverso da Caridi Giada, studentessa del Conservatorio di Musica Francesco Cilea (RC).
Il mulino di contrada Luca nei ricordi della Signora Maria Nocera
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dalla pagina facebook di Questo è Aspromonte
Opere in miniatura di Pasquale Leggio
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Osservando e ammirando le realizzazioni di Pasquale Leggio (alias Linu Leggiu), sembra quasi poterci entrare dentro, per vivere (o ri-vivere) i momenti del passato. Infatti, chiudo gli occhi per un attimo e, assecondando la mia immaginazione, mi ritrovo facilmente nel ricordo di una scena familiare durante il periodo invernale. A quei tempi non esistevano impianti di riscaldamento, men che meno intelligenti: ci si affidava esclusivamente al "braciere" la cui preparazione avveniva all’esterno delle abitazioni. Il carbone, che ne era la componente fondamentale, necessitava di una completa combustione e maturazione e per accelerarne il processo si “ventulijava” (agitava) un pezzo di cartone. Una volta portato all’interno, ciascuno cercava di guadagnare la prima fila intorno alla "conca" dove il braciere veniva riposto, per potersi meglio riscaldare.
Storia: le proteste nei centri da parte degli sfollati di Africo di Andrea Morabito
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Il numero esorbitante di ospiti nello stesso Centro creò molti e svariati problemi, primo fra tutti, come è notorio, l’insufficienza di vani baracche con le sue varie problematiche. I profughi erano coscienti che ciò non dipendeva dalla volontà solo delle autorità della Provincia, ma era un problema più dipendente da quelle nazionali. Quello che però non sopportavano, era il fatto che alcune problematiche, a loro vedere, erano direttamente dipendenti dalla volontà di chi gestiva i centri, e contro questi si sentiva autorizzata a montare delle proteste; ve ne furono diverse nei vari Centri raccolta.
A proposito di San Martino di Gianni Luzzi
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Se infilo la testa nella vecchia scatola dei ricordi, dopo le feste dei Santi e dei Morti, San Martino occupava un posto importante. Prima di tutto l’iconografia: il libro di lettura delle Scuole Elementari lo proponeva ogni anno con la stessa immagine. Soldato romano austero, elmo compreso, in sella ad un indomito e nerboruto cavallo bianco che impugnava la spada, nell’atto di tranciare un rosso mantello svolazzante da donare ad un vecchio seminudo verso di lui proteso! Colori e forme vivide e definite, non immobili ma che lasciavano indovinare le movenze del prima e del dopo. Increduli e sbigottiti ascoltavamo “ 'U cuntu i San Martinu".