Africo è stato uno dei tanti paesi dell’Aspromonte con una economia in buona parte autarchica. In tale contesto i mulini erano importanti: tutti se ne servivano e la vita del borgo vi scorreva. Il mulino di Luca, fertile contrada equidistante tra Africo e la sua frazione Casalnuovo, era gestito da Francesco Nucera, originario di Ghorio di Roghudi. Si sposa con Giovanna Chirico di Africo e il matrimonio è benedetto da quattro figlie femmine. Maria è la figlia maggiore e collabora da subito col padre. A dieci anni è capace di far partire il mulino e governarlo in tutte le sue parti. Ma l’intera famiglia partecipa alle tante attività: l’allevamento del baco da seta, la cura del bestiame, la coltivazione di ortaggi e di piante da frutto. Tanto lavoro ma buona resa. I sogni purtroppo si spezzano nell'alluvione del 1951 dove perdono tutto: la casa, il mulino, il bestiame. La furia delle acque porterà via financo i bauli della biancheria in dote alle ragazze. Con l’abbandono del paese inizia un lungo e doloroso esodo che termina ad Africo Nuovo. È qui che vive Maria, che ora ha 90 anni, circondata dai figli, nipoti e pronipoti.
dalla pagina facebook di Questo è Aspromonte
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