Rubrica "I mestieri tradizionali"
“Africo cognomi e ritratti” è il nuovo libro di Bruno Palamara, che con questa pubblicazione completa il lavoro di ricerca iniziato con “Africo dalle origini ai nostri giorni. Una storia millenaria”, edito nel 2003, dove veniva raccontata la storia di Africo a partire dalle sue origini con la dettagliata descrizione degli usi e dei costumi che lo caratterizzavano.
Con questa nuova opera Bruno Palamara allestisce un palcoscenico dove, con l’azzeccato pretesto dei cognomi, si esibiscono molti dei personaggi più rappresentativi della storia di questo centro aspromontano, nato più di undici secoli fa. Vengono alla ribalta e portati all’attenzione soprattutto dei più giovani fatti e personaggi che il tempo aveva inesorabilmente portato all’oblìo, ma che, in realtà, meritavano, anche per un orgoglio campanilistico, di essere perpetuati nella memoria collettiva del paese che li ha generati.
E’ un viaggio che parte da lontano e, attraverso un itinerario cosparso di storie personali, di aneddoti e di cronache quotidiane, tende alla riscoperta dei valori e delle virtù di un popolo che tanto ha sofferto per non perdere la propria identità etnica e culturale. Il libro, che porta nel mondo il buon nome di Africo, è stato accolto col favore del pubblico e della critica.
Giungono al nostro sito richieste su come reperire il libro. Informiamo che “Africo cognomi e ritratti” potrà essere richiesto direttamente al seguente indirizzo di posta elettronica: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e ricevuto in contrassegno con addebito spese postali.
RASSEGNA STAMPA
“Africo dalle origini ai nostri giorni. Una storia millenaria” è l’opera monografica con la quale nel 2003 Bruno Palamara esordisce nel campo letterario. Il libro, nato dall’amore per il proprio paese, “narra dal di dentro il dramma di una comunità violentata dalla natura e dagli uomini, vittima di una diaspora che ha reciso in modo tragico e definitivo il cordone umano-culturale che legava questo popolo alle proprie radici” (Vincenzo Stranieri). Il saggio, che ripercorre in maniera organica i dieci secoli di storia di Africo e della frazione Casalnuovo, muove dalle sue presunte origini (sec. X) e perviene al tempo presente in un susseguirsi di vicende spesso tragiche e dolorose, dalle quali il popolo di Africo, pur con sacrifici di ogni genere, ha saputo sempre riemergere, a partire dalla tremenda alluvione dell’ottobre 1951, quando la natura ha mutato il corso del suo destino. E Bruno Palamara descrive con accuratezza le tragiche vicissitudini, i traslochi, le polemiche, l’esodo di una popolazione che ha vagato per anni per i centri della provincia reggina prima di approdare nell’attuale sito di Africo Nuovo nei pressi di Capo Bruzzano. Interessanti i capitoli dedicati agli usi, ai costumi e alle tradizioni, che fanno conoscere soprattutto ai giovani come vivevano i loro avi. “Un saggio storico, dunque, degno di un ricercatore professionale, di razza, di un “artiere di carducciana memoria che maneggia con maestria e perizia i ferri del mestiere e plasma in immagini fervide e palpitanti la materia pregna di fervida e versatile potenzialità” (Giuseppe Falcone).
RASSEGNA STAMPA
- Recensione Mario Nirta
- Relazione Prof. Giovanni Favasuli
- Finalmente Africo si racconta da sé di Natale Bruzzaniti
- AFRICO recensione di Nicola Chinè
Luglio 2016: Presentazione nuova edizione del libro di Bruno Palamara: il resoconto della giornata
Con “Il cognome. Origine, evoluzione, curiosità” Bruno Palamara affronta una tematica interessante e molto sentita in campo nazionale, pubblicato nel 2007 proprio mentre in Italia infuriava una bufera legislativa sul doppio cognome e sul cognome materno.
Il saggio ripercorre l’evoluzione storica del cognome dai tempi antichi (Vecchio Testamento, “tria nomina” dei Romani, “nomen unicum” dei barbari) al Medio Evo fino ai nostri giorni in un excursus che unisce al rigore dell’indagine scientifica la leggerezza delle curiosità e degli aneddoti. Per l’autore il cognome non è qualcosa di amorfo, ma rappresenta la nostra vita, il nostro passato, il nostro futuro, perché, trasmettendo il nostro cognome, noi tramandiamo noi stessi.
“Libro agile, penetrante, senza adipe e in certi punti spassoso. Sviscera il nome in ogni suo aspetto, spazia per ogni epoca, ne rimarca le stranezze, le curiosità. Per Bruno il nome (e il cognome) è solo un pretesto per ammannirci un’interessante lezione di storia: chè lui storico è nato e storico resta (Mario Nirta). Non tutti sanno, infatti, che in Italia il cognome comincia a formarsi solo intorno all’anno Mille per consolidarsi nel XV sec. con l’evoluzione del commercio e dei rapporti economici e finanziari, codificandosi definitivamente con il Concilio di Trento (1545-1563), che lo rese obbligatorio per ragioni civili e religiosi, istituendo i registri di battesimo, di matrimonio e di morte.
“Il libro, frutto di anni di ricerche attente e minuziose, condotte in modo scrupoloso e con grande passione, si legge tutto d’un fiato” (Maurizio Zavaglia). L’opera ha anche una vocazione ludica, concludendosi con una carrellata di cognomi strani, curiosi e … vergognosi che se da una parte danno modo all’autore di sbizzarrirsi in alcuni divertenti calembour, dall’altra inducono il lettore alla ricerca di quelli che gli procurano più diletto. E ci sono di tutti i generi.
I mestieri, tutti i mestieri praticati in passato, rappresentano un patrimonio culturale 'incommensurabile valore storico-sociale e pedagogico che rischia, però, di essere disperso o, peggio ancora, messo da parte e dimenticato da un mondo succube della tecnologia e della cosiddetta "modernità". L'abbandono di queste antiche attività lavorative legate alla bottega e alla vita di paese costituisce, a dire il vero, un danno d'incalcolabile gravità. richiamando la necessità di porvi rimedio al fine di conservarne, almeno, la memoria storica così da trasmetterla alle generazioni future. I giovani oggi disconoscono totalmente quel mondo, il mondo dei loro avi, quel mondo dove i mestieri rappresentavano il centro vitale nell'economia della società del tempo. Come afferma lo storico inglese Eric Hobsbawm nella sua opera più famosa, "Il secolo breve", infatti: «la maggior parte dei giovani è cresciuta in una sorta di presente permanente, nel quale manca ogni rapporto organico con il passato storico del tempo in cui essi vivono». Questa crescente assenza d'interesse per ciò che ci ha preceduto, che è facile osservare nel clima che ci attornia, dove il legame con il passato viene di frequente interpretato come sintomo di un'ideologia "antica", ci porta ad una prima riflessione: non c'è futuro senza memoria, né si può comprendere il presente quando le basi radicate nel passato iniziano a tremare. La memoria è per noi uomini "vitale", non solo perché essa ci plasma come individui e come popolo, ma perché noi siamo la nostra memoria! Distruggendo la memoria, si rischia di perdere completamente la propria identità culturale e civile.
RASSEGNA STAMPA
- Bruno Palamara ci regala "Il cognome" di Bruno Chinè
- articolo di Giuseppe Italiano su Il Cognome
- articolo di Gianluca Albanese di Calabria Ora
- La Riviera 27 aprile 2008 Presentazione Il Cognome
- Eco della locride - 7 agosto 2023 - Presentazione libro "Gli antichi mestieri"
- Recensione "Gli antichi mestieri"di Gianni Favasuli https://www.ecodellalocride.it/
- Gli antichi mestieri https://www.rivieraweb.it/gli-antichi-mestieri/
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“Mondo da …Strunz” rappresentava un’appendice al libro “Il Cognome. Origine, evoluzione, curiosita” di Bruno Palamara, Edizioni Laruffa 2007. L’Editore, ritenendola troppo giocosa per un libro serio, non ha ritenuto di pubblicarla. Oggi per gentile concessione dell’autore pubblichiamo noi quell’appendice, che farà la gioia dei nostri lettori.
Bruno Palamara ci omaggia di uno degli articoli più riusciti, quello che sente più "suo", perchè racconta le incredibili emozioni provate quando è tornato a rivedere il paese natio, Casalnuovo, a visitare, almeno quello che è rimasto, la casa dov'è nato undici mesi prima della terribile alluvione dell'ottobre 1951. E' un "atto d'amore" verso il paese (Casalnuovo) che sta cercando da più di un decennio di rivalutare e di far conoscere ai più anche attraverso il sito africo.net.