La piu bella sei tu

II SIGNIFICATO DI UNA SCELTA È RIASSUNTO GIÀ NELLA MOTIVAZIONE DEL PREMIO:

«A Capo Bruzzano, spiaggia estesa ed incontaminata, incastonata da una splendida scogliera, caratterizzata da un vasto arenile costellato da fiori di mille colori e dal profumo intenso e dalle formazioni rocciose della scogliera curiosamente scolpite, nel corso dei secoli, dalle maree e dal vento».

La spiaggia di Capo Bruzzano è una delle 11 vincitrici de! Concorso «La più bella sei tu» promosso da Legambiente per segnalare le spiagge più belle d'Italia. La bellezza del paesaggio e il valore naturalistico dei luoghi sono assicurati e fanno delle spiagge selezionate le 11 "perle" del Belpaese. Già inserite nell'elenco della Guida Blu di Legambiente e del Touring Club Italiano, le località sono state valutate a una a una e infine scelte da una giuria di Legambiente composta da cinquanta esperti di fauna, botanica, paesaggisti e ambientalisti. Per ogni spiaggia sono stati adottati alcuni criteri fondamentali di valutazione: la qualità del paesaggio e le eccellenze naturalistiche, ma anche la gestione dei luoghi e l'impatto turistico. Molte di queste spiagge, infatti, custodiscono ancora ecosistemi incontaminati e da preservare.

Le località selezionate da Legambiente, dunque, sono angoli di paradiso ancora incontaminati di un'Italia ricca di tesori paesaggistici sempre più rari. Proprio per questo è d'obbligo una raccomandazione: queste undici spiagge sono luoghi da "maneggiare con cura", evitando quei comportamenti dannosi per l'ambiente cosi frequenti purtroppo sulle spiagge più affollate.

«La più bella sei tu» serve, infatti, anche a ricordare che queste spiagge necessitano di politiche di salvaguardia che garantiscano la conservazione degli ecosistemi e una fruizione turistica sostenibile. II riconoscimento attribuito a Capo Bruzzano dimostra che l'attenzione posta su realtà di tale bellezza e fragilità é utile per avviare, soprattutto nei piccoli Comuni con Amministrazioni sensibili, progetti "virtuosi" di salvaguardia e valorizzazione dei luoghi e di nuove opportunità occupazionali.

ROBERTO DELLA SETA
Presidente Nazionale di Legambiente


L'ECOSISTEMA

La costa rocciosa di Capo Bruzzano o Zefirio (di Locri Epizefirii), rappresenta un'unità di paesaggio breve quanto spettacolare. II contrasto morfologico tra i rilievi bassi argillosi a ridosso della spiaggia stretta, a Sud, e la larga spianata alluvionale costiera, che ospita Africo Nuovo, subito a Nord, è fortissimo. Un paesaggio che si può abbracciare per intero dalla sommità di Capo Bruzzano (90m s.l.m.), da dove si disvelano scenari geomorfologici e paesaggistici affascinanti: falesie arretrate tra promontori e scogli isolano due spiagge "falcate", rispettivamente con depositi di litorale sabbioso, ciottoloso e dune sabbiose. Sono affioramenti isolati ma che riproducono le forme ardite e spettacolari a cui le rocce danno luogo in alcune località vicine (Rupe di Pentidattilo. Sculture di Montebello, Pietra Cappa di Natile).

Interessante è anche l'ambiente sommerso, caratterizzato da una notevole biodiversità. I fondali antistanti la punta di Capo Bruzzano sono prevalentemente di natura sabbiosa; le distese di fine sedimento sono interrotte da formazioni rocciose solo nella zona antistante il promontorio del capo, dove la stessa roccia emersa forma una scogliera sommersa priva di anfrattuosità e rifugi e adatta, se si escludono i pochi invertebrati presenti, a una fauna gregaria, costituita per lo più da pesce bianco in continuo movimento. Saraghi, muggini e mormore si muovono frenetici sui fondi cosiddetti mobili, dove trovano nutrimento nuotando allegramente tra gli scogli, in pochi metri d'acqua. Particolarmente affascinante è I'altra scogliera, che delimita la spiaggia dalla parte opposta del capo, diversa per morfologia e tipo di ambiente: si tratta di un vero e proprio tavolato di roccia affiorante, molto bello e morfologicamente vario, tanto da creare ambienti con pozze di marea straordinari (in alcuni casi si tratta di vere e proprie piscine naturali).

Tra il capo e "la scogliera delle pozze" si snoda la lunga spiaggia, davanti alla quale il fondale si mantiene costantemente sabbioso, lasciando il posto ad una vasta zona di scogli e prateria di posidonia solo a qualche centinaio di metri dalla riva, dove la profondità raggiunge i 15-20 metri. Si tratta di una vera e propria oasi verde in un deserto di sabbia, una "secca" dove grandi massi, molto vicini gli uni agli altri, sono coperti da alghe verdi e brune e, soprattutto, da matte di Posidonia oceanica: questa pianta marina crea uno degli habitat più importanti del nostro mare e le sue lunghe foglie nascondono la scogliera sottostante e l'ingresso di quegli anfratti che i pesci usano come tane, garantendo un mimetismo efficace a molte specie di animali del mare.