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Notizie rassicuranti da parte dell'ARPACAL Dipartimento Provinciale di Reggio Calabria, in merito al possibile inquinamento del territorio, in particolare della via Giacomo Matteotti per l'alta incidenza di tumori che comunque rimane. Si allega comunicato stampa diramato dal Sindaco.

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La signora Santa Stilo di Africo ha compiuto 100 anni. È stata festeggiata dai suoi 5 figli, 19 nipoti, 36 pronipoti con un gioioso pranzo a Villa Rustica. Nonna Santa ha iniziato la sua giornata in compagnia del Parroco don Giuseppe  e alcune gentili signore che molto cortesemente hanno organizzato una piccola celebrazione nella sua abitazione omaggiandola di una splendida composizione floreale.

Anche se stancandosi un po', ha poi partecipato al pranzo "litigando" con le linguine che non volevano arrotolarsi. Molto commossa ha ascoltato un sentito e sincero ringraziamento scritto per lei dai figli e ha ricevuto una targa dal sindaco, Domenico Versaci, che, insieme all'amministrazione, ha provveduto a regalare anche una buonissima torta a Nonna Santa e ai suoi invitati. I festeggiamenti sono poi continuati a casa dove molti amici e parenti sono stati felici di recarsi per augurarle un felice 100esimo compleanno.

 

articolo tratto da larivieraonline.com

 

Arpacal ad Africo

AFRICO - E' arrivata intorno alle 10,30 di questa mattina l'equipe dell’Arpacal per effettuare i primi rilievi. A presentarsi davanti al sindaco Versaci la dottoressa Angela Cardile che insieme a Pasquale Laganà e a Duilio Dieni, fanno parte del reparto servizio suolo e rifiuti. Con loro anche un fisico, Santina Marguccio e un ingegnere ambientale: Alberto Belvedere del laboratorio fisico dell’Arpacal, con specifica competenza a rintracciare radioattività.

 

Una riunione nell’uffico del sindaco precede l’inizio dei lavori. Qui è la Cardile a prendere per prima la parola presentando il piano di lavoro che da qui in avanti dovranno e vorranno seguire al fine di controllare ogni ambito al fine di scoprire da cosa sia determinata l’altissima incidenza tumorale nel Comune. Solo in questi giorni sarebbero stati scoperti altri cinque nuovi casi.

 

Ci si organizza prima di iniziare a scavare, ci si confronta per stabilire il modo migliore di procedere. Tre sono i punti in cui iniziare a scavare e tutti in un’unica via, quella che fino ad oggi ha mietuto più vittime: via Matteotti, 500 metri di strada e troppe morti. Si scaverà al centro della via, al civico 50, a monte quasi davanti la caserma dei Carabinieri e al suo imbocco.

 

Martello pneumatico, escavatore, un paio di operai e alle 11 si inizia a lavorare, si arriva alla profondità di un metro e trenta centimetri, sarà così per ogni scavo, tre i prelievi, due per i laboratori chimici del servizio suolo e rifiuti e uno per il laboratorio fisico, qui il materiale verrà analizzato per verificare la presenza o meno di radioattività. Ma l’attività dell’Arpacal dovrà procedere anche su altri fronti: a dover essere analizzate anche le abitazioni, con la possibilità di allargare lo studio oltre la via Matteotti. Ma qui servirà l’aiuto del Comune che dovrà elaborare, attraverso le conoscenze acquisite, una mappa delle aree maggiormente critiche. Da qui anche lo studio, i prelievi di materiale (mattoni ad esempio) all’interno delle abitazioni e l’installazione di un rilevatore Radon (ne saranno messi nove per effettuare una campionatura) per misurare la radioattività.

 

Un secondo step interesserà l’asse fluviale del torrente La Verde e anche se l’acqua è stata sottoposta nel tempo a controlli costanti da parte dell’’Arpacal, del Comune e dalla Sorical, si analizzeranno i sedimenti fluviali su tre  stazioni di prelievo. Una alla foce del torrente, una all’intermedio, e uno in prossimità della parte più alta del torrente. L’obiettivo come più volte sottolineato dall'attivista del comitato "No discarica" Pratticò e dal sindaco è quello di riuscire a capire la causa di questa morti. «È mia intenzione – ha dichiarato il sindaco – arrivare alla fine di tutti gli accertamenti che andremo a fare ed essere in grado di dare una risposta scientifica a tutto questo».

 

Si scava,  punto dopo punto il tempo scorre velocemente, la gente si avvicina, domanda, è interessata, vuole sapere se veramente qualcosa, finalmente, si muove. Sì, la macchina è in moto, sta muovendo i primi passi e ora non può più fermarsi.

 

Ci vorranno mesi, forse addirittura passerà un anno prima che un quadro, anche se non del tutto completo, possa essere stilato, ma non è importante, la lotta dei cittadini di Africo ha alzato la voce e si è fatta sentire, su questo esempio molti altri comuni dovrebbero fare lo stesso.

 

Intanto domani l’equipe dell’Arpacal farà ritorno ad Africo, per un ulteriore sopralluogo e  inserire un rilevatore necessario al controllo dell’aria.

 

articolo tratto da http://www.lentelocale.it/

Mer, 12/02/2014 - 10:51


Il presidente del Parco, Bombino: «Previsto il ripristino della strada che collega a Casalinuovo e la realizzazione di un ponte per attraversare il corso d’acqua»

Il territorio d’Aspromonte ricadente nel comune di Africo sarà valorizzato con un finanziamento di circa 100mila euro. L’ha comunicato  – secondo quanto riportato anche dal sito Cmnews.it - il presidente del Parco, Giuseppe Bombino, nel corso di una conferenza stampa, ha presentato gli interventi destinati al comune di Africo per «il ripristino della strada in pietra che collega Africo vecchio a Casalinuovo e la realizzazione di un ponte di legno per l’attraversamento del corso d’acqua».

«Il comune di Africo è uno dei più “generosi” – ha aggiunto Bombino - perché consegna al Parco d’Aspromonte una vasta area di territorio caratterizzato da ecosistemi forestali di grande pregio naturalistico e da elevatissima biodiversità». Soddisfazione da parte del sindaco del comune locrideo, Domenico Versaci, secondi cui questi soldi permetteranno «finalmente di collegare due porzioni di territorio d’importanza strategica per la nostra comunità e per la valorizzazione della montagna d’Aspromonte, e su cui da qualche tempo si stanno sperimentando nuovi modelli d’intervento e di recupero che vedono il diretto coinvolgimento dei giovani di Africo».

Sempre secondo quanto riporta Cmnews, il presidente del Parco ha garantito che quello attuale è «il tempo del massimo impegno, consapevoli che qualsiasi azione volta allo sviluppo della nostra montagna non possa prescindere dal restauro della identità dei luoghi e dalla valorizzazione del patrimonio umano che su di essa ha sovraimposto storia, cultura e tradizioni pluricentenarie”. Inoltre Bombino, dopo aver anticipato gli altri interventi sui sentieri che in forza del Psr Calabria interesseranno il Comune di Africo – ha concluso precisando che saranno messi a punto meccanismi tecnico-amministrativi per garantire una più razionale redistribuzione delle risorse destinate ai comuni che rientrano nel Parco Nazionale, definiti sulla base di parametri quali-quantitativi quali, ad esempio, l’ampiezza e le peculiarità delle aree ricadenti all’interno dell’area Protetta.

articolo tratto : http://www.larivieraonline.com/

 

Libro “QUANDO SI ABBRUSTOLIVANO LE GHIANDE”

Con il Patrocinio del Comune di Brescia, 

 

Con il Patrocinio della Regione Calabria, 

 

il 16 dicembre 2013 alle ore 18.00 nel Salone Vanvitelliano di palazzo Loggia - BRESCIA

 

invita alla presentazione del libro: 

 

“QUANDO SI ABBRUSTOLIVANO LE GHIANDE”

 

del Prof. Salvatore Modaffari

Presenta il Dott. Mario Maviglia

Dirigente UST di Brescia

 

Sarà presente l’autore.

Partecipa il Consultore Emigrazione Calabria Sig. Salvatore Tolomeo

 

Sulla pagina Facebook di Patitucci Francesco troverete la locandina della presentazione.

Cordiali saluti Francesco Patitucci Presidente Associazione POLYMATHES.