Università Mediterranea di Reggio Calabria

“La pastorizia transumante è una delle attività che maggiormente caratterizzano l’Aspromonte. Da molti secoli greggi di pecore e capre vengono condotti sui pascoli montani durante l’estate e verso le bassure collinari nella stagione invernale. Il paesaggio rurale dell’Aspromonte è stato plasmato nel corso del tempo da queste strategie stagionali, le cui tracce comprendono capanne dei pastori, recinti per gli animali e strutture per la maturazione del formaggio, risalenti ad un passato più o meno lontano. Non è invece totalmente chiarito l’impatto che la transumanza abbia avuto (ed abbia) sui fragili ecosistemi della montagna calabrese, e vi è chi sospetta che il pascolo intensivo e prolungato sia una delle cause principali dell’instabilità dei versanti che tormenta quest’area.

È per questa ragione che abbiamo scelto l’Aspromonte come una delle aree di studio del progetto P.L.A.S. (acronimo che significa “Pastorizia e Sostenibilità del Paesaggio”), un progetto internazionale e multidisciplinare coordinato da Francesco Carrer dell’Università di Newcastle (Regno Unito), che mira a valutare gli effetti delle pratiche pastorali su ambienti e paesaggi d’Europa e del Mediterraneo: dalle Alpi del Trentino, agli altipiani dell’Anatolia, alle alture torbose del sud dell’Inghilterra. Il progetto si avvarrà anche della preziosa collaborazione di esperti locali. Nel ruolo di coordinatore locale del dr. Alfonso Picone Chiodo, agronomo in servizio presso il Dipartimento P.A.U. dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, forte dell’esperienza delle recenti indagini condotte col prof. John Robb dell’Università di Cambridge; dell’arch. Domenico Malaspina esperto in GIS, del prof. Leo Stilo per quanto riguarda il territorio di Africo e del dr. Bruno Palamara per Casalnuovo”. E’ quanto si legge in un comunicato stampa dell’Università degli Studi ‘Mediterranea di Reggio Calabria.

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