Don Antonino Pelle a Casalnuovo d’Africo Un sociale da evangelizzare
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Innanzitutto ringrazio tutti Voi per la partecipazione ad un evento che vuole celebrare come si deve e merita un uomo di Chiesa, quale Don Antonino Pelle nel 50° Anniversario della sua morte, avvenuta nel 1974, una figura straordinaria, un sacerdote di altri tempi, un sacerdote i cui meriti non sono mai stati riconosciuti ed esaltati abbastanza, un sacerdote quasi messo nel dimenticatoio, dal quale è stato portato fuori proprio dal nipote, il nostro Preside Bruno Pelle con quel libro a lui dedicato, “Don Antonino Pelle, Superiore del Santuario di Polsi” e al quale abbiamo partecipato io stesso per la parte riguardante Casalnuovo d’Africo, il paese dove sono nato poco prima dell’alluvione del ’51, e Ugo Mollica. Per me non è difficile parlare di don Antonino Pelle, perché di lui ho cominciato a sentire parlare fin da quando ero io ragazzino e ascoltavo mia madre che raccontava la sua vita da ragazza e spesso il discorso poggiava proprio sul sacerdote di Antonimina che a Casalnuovo d’Africo è stato “Arciprete” per ben dieci anni, dal 1925 al 1935. Era stata battezzata e cresimata proprio da lui.
Gente in Aspromonte, edizione 2024
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L'appuntamento in Aspromonte, sotto le querce di Africo antico, è per il 18 agosto 2024. Per il settimo anno, in un luogo simbolo, ci si ritroverà a riflettere, discutere, condividere. Quest'anno il filo conduttore per il raduno di "Gente in Aspromonte" è il tema "Al sud non ci sono montagne. Dall'abbandono alla rigenerazione delle terre alte". «Sotto le Querce non c'è il genio che risolve tutto, non c'è un'organizzazione perfetta, un comportamento inappuntabile. Ci siamo noi, da ogni parte del Paese. Il fatto straordinario è riunirci a un popolo antico, un popolo che non voleva disfarsi del senso di umanità, del legame con la natura, che aveva una propria idea, su tutto. Il popolo degli uomini e delle donne, non della competizione, del successo, del correre.
Estratto dell'articolo completo reperibile su https://www.lentelocale.it/
Festeggiamenti per il Santissimo San Salvatore: 5 e 6 agosto
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Ricorre, come ogni anno, la festa in onore del S.S. Salvatore. Il rito religioso prevede per il giorno 5 agosto alle ore 18:00 Vespro con esposizione della Statua e a seguire la Santa Messa. Il giorno della ricorrenza, 6 agosto, inizierà con la celebrazione della Santa Messa alle ore 8:00 per continuare alle ore 18:00 con la processione per le vie del paese. Il concerto delle Corde libere allieteranno la serata del 5 agosto mentre per la serata del 6 agosto è previsto il concerto dei Capofortuna Band (Tributo Live Rino Gaetano) e la presenza di Vittoria della trasmissione Amici. I festeggiamenti sono organizzati dal Comune di Africo in collaborazione con la Proloco Africo APS, la Città Metropolitana di Reggio Calabria e l'Associazione Surinu d'Africu. (foto e video di una celebrazione passata)
Nuova replica della puntata de "Il Provinciale" dedicata all' Aspromonte e ad Africo
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Una delle puntate trasmesse durante la stagione 2020/2021 de "Il Provinciale" è stata replicata oggi pomeriggio su Rai Tre. Il servizio, condotto da Federico Quaranta, ha presentato la natura selvaggia e spettacolare dell'Aspromonte, con particolare attenzione ad Africo Vecchio, la chiesa e i ruderi, mostrando paesaggi suggestivi della zona. La puntata rappresenta un'esplorazione della terra di poeti e di artisti che caratterizzano l'Aspromonte, offrendo agli spettatori uno sguardo intimo e coinvolgente su questo territorio unico che ha ispirato, tra gli altri, Mimmo Calopresti alla realizzazione del film "Aspromonte, la terra degli ultimi". Durante la puntata il conduttore, Federico Quaranta, ha incontrato e dialogato con Mimmo Catanzariti sulla storia, la cultura e la poesia dei luoghi e con le Associazioni Culturali di Africo.
Per rivedere il servizio cliccare sul seguente link (è necessario l'accesso con registrazione) [CLICCA QUI]
Serata evento dedicata al lavoro discografico dell' artista africese Stefano Priolo
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Unisciti a noi sabato 13 luglio in Piazza San Salvatore alle ore 21:30 per una serata indimenticabile dedicata alla musica, alla passione e alla nostalgia della nostra amata terra insieme a Stefano Priolo che presenterà il suo nuovo album "Natu e crisciutu" e il progetto con Nino De Francesco. Patrocinato dal Comune di Africo, l'evento è organizzato, sostenuto e promosso dagli imprenditori africesi e dalla popolazione con l'intento di valorizzare il lavoro discografico del suo artista e concittadino che, con la canzone "Catti a muntagna" racconta la storia di Africo. Nel pomeriggio dello stesso giorno il gruppo musicale "I Tarantulati di Calabria" sfileranno per le vie del paese ballando la tarantella. L'impegno e la dedizione degli organizzatori ha consentito, infine, di acquistare e rendere disponibile alla popolazione un defibrillatore, indispensabile dispositivo salvavita nelle situazioni di arresto cardiaco. Vi aspettiamo numerosi per un'esperienza che vi sorprenderà e vi emozionerà.
Giovanissimo calciatore africese di otto anni emoziona tutti con il suo fair play
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In un'epoca in cui il fair play nel calcio è spesso messo da parte, emergono storie come quella di Alessandro Palamara, un giovanissimo calciatore dell'Audax Locri di soli otto anni che ha dato una lezione di lealtà e correttezza durante una partita che resterà nella memoria di tutti coloro che erano presenti sul campo. Durante una partita a San Giorgio Morgeto, Alessandro si è reso conto che l'arbitro stava per commettere un errore a favore della sua squadra. Invece di trarre vantaggio da questa situazione, il giovane calciatore ha compiuto un gesto che ha stupito tutti: si è avvicinato all'arbitro per segnalargli che un calcio d'angolo doveva essere assegnato alla squadra avversaria. L'arbitro, sorpreso dalla maturità e dalla lealtà dimostrate da un bambino così giovane, ha abbracciato il giocatore ed assegnato il calcio d'angolo alla squadra avversaria, suscitando l'applauso e l'ammirazione di tutti i presenti in campo e sugli spalti. Il gesto non è passato inosservato ed ha ricevuto, al termine della partita, elogi da parte di allenatori, genitori e compagni di squadra. Il suo comportamento esemplare è un esempio di fair play e sportività che dovrebbe ispirare non solo i suoi coetanei, ma anche giocatori di tutte le età, dimostrando che nel calcio, come in qualsiasi altro ambito della vita, la lealtà e la correttezza sono valori fondamentali che vanno al di là della competizione e della vittoria. La storia di Alessandro, nipote tra l'altro dello scrittore Bruno Palamara, ci insegna infatti, che il vero spirito dello sport risiede nella capacità di fare la cosa giusta, anche quando nessuno ci sta guardando.