E' passato più di mezzo secolo da quando ho visto l'ultima volta il paese di Casalinuovo. Sono ritornato questa estate in Aspromonte con alcuni amici: Bruno Palamara, Angelo Gligora e Roberto Laruffa per visitare ciò che è rimasto dell'antico abitato. Attratti da un unico filo invisibile, carico di emozioni e sentimenti, abbiamo cercato, oltre che con le foto, di saziare la nostra vista, raccogliendo in modo spasmodico tutti i particolari del borgo: rughe, stradine, chiesa, asilo e, persino, la casa dove è nato Bruno e il famoso portone, ove su uno scalino di casa di donna Rosaria, perpetua di don Pisano, un mio zio mi ha scattato una foto nel 1954. Sono riuscito a riconoscere tutte le viuzze,le abitazioni di amici e parenti, la piazza con le fontane, la chiesa e  i luoghi come: Dorgada, Furchi, Cerasia, Previtera, S.Nici, ecc. Ma la prima forte emozione, da farmi togliere il respiro,è stato quando ho bloccato la vettura in vista del Ponte della Zita. Ricordo che, scherzosamente, Roberto mi ha detto che mi tremavano le mani, quando, col cellulare stavo per filmare il Ponte. Comunque, ho pensato di esprimere tutte le mie emozioni, di riesumare tutti i miei ricordi affettuosi con delle immagini tradotte in versi poetici dialettali. Penso di descrivere meglio il mio stato d'animo con una poesia che qui di seguito invio.

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