Premiata la scelta culturale della legalità

 

la Regione Calabria riceve i due scopritori di AfricoDue di Africo lo hanno fatto. Una creatura felina di bronzo, che magari non è stata partorita dalle mani fatate di Fidia o di Lisippo, che forse non è figlia della creatività degli artisti reggini o locridei. Un leone dorato, che fosse anche il costrutto dei nostri Sinti, di Bovalino o di Monasterace, diventa un bene comune. Due di Africo hanno dato alla Calabria ciò che a essa appartiene, compiendo un gesto che gli ipocriti vorrebbero fosse un gesto normale e che tale non è, che sarebbe bene lo diventasse. Calabria o resto del mondo, i furbi proliferano, e a ogni latitudine si opta spesso per il bene personale. Così non fosse, in tanti musei del mondo e in tante collezioni la Regione Calabria riceve i due scopritori di Africoprivate non ci sarebbero le glorie del passato, prodotte da civiltà che in certi posti non ci sono passati neanche di striscio. La Persefone di Locri difficilmente se né andata in vacanza a Berlino con mezzi di locomozione propri. I Bronzi di Riace forse non erano impudicamente nudi al momento della loro scoperta e la testa di Porticello un corpo ce lo avrà pur avuto. Quindi bando alle ciance e chi avesse qualcosa di buono che appartiene a tutti la tirasse fuori. Monili, statue, anfore, calici e pietre. In tempi in cui la ‘ndrangheta non c’era, o non era ancora stata inventata, i calabresi sapevano fare altro, oltre che sparare a pallettoni. Di santi trofei la nostra terra è piena, e chi, inavvertitamente è ovvio, ne avesse qualcuno in cantina lo mettesse in balcone a farsi ammirare. Di leoni antichi ne salterebbero fuori tanti, se tanti fossero i leoni moderni. Perché questa è terra che di felini ha bisogno, che con gli ovini si è arrivati, ormai, al capolinea. Non vorrei essere enfatico, ma il Bruzzaniti e il Morabito non si sono comportati da pecore. la Regione Calabria riceve i due scopritori di AfricoHanno fatto un gesto in controtendenza. Coraggioso si, da calabresi attaccati alla loro terra. Se il leone si rivelerà di poco valore sui loro petti ci finirà una stella di latta, e io spero che così non sia. Se al re dello Ionio verrà riconosciuta un’illustre genia, loro, eternamente, ne saranno i padri. E io, ideologicamente, il Presidente Scopelliti non lo lodo, né mi lamento per l’assenza ormai cronica della mia parte politica. Ma il suo gesto, quello di incontrarli, è lodevole. Avrebbe potuto nicchiare, aspettare conferme o bocciature. Invece, bruciando i tempi, ha ricevuto i ritrovatori di Africo. Li ha ringraziati.

 Non lo ha fatto per la scoperta di un tesoro, ha, semplicemente, apprezzato il modo giusto di essere calabresi e italiani. Ha lodato la scelta di saltare fuori da un territorio considerato esclusivamente ostile. La voglia di battere un colpo. La coscienza di scegliere. E in fondo essere pecore o leoni dipende più da noi che da un destino avverso. E, per una volta, lode a tutti, tranne a chi spera che il leone si riveli una pecora.

 

 

articoli tratti dal sito http://www.larivieraonline.com