Nuova edizione de “Il ceppo” il romanzo di Giovanni Gligora
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Informiamo i nostri lettori che possono trovare in libreria e nelle edicole la nuova edizione de “Il ceppo”, il romanzo con il quale Giovanni Gligora ha esordito nel campo narrativo. L’opera del nostro scrittore, che è di Africo, anche se vive e insegna ad Abbiategrasso in provincia di Milano, è stata edita dalla Casa Editrice Laruffa di Reggio Calabria che ce la presenta in una nuova e raffinata veste editoriale e tipografica, arricchita da una copertina che rimanda a Casalnuovo d’Africo, il paese dove è ambientata l’appassionante storia di Maria, la protagonista del romanzo, un'adolescente che non ha mai conosciuto il gioco perché occupata fin da piccola ad aiutare la madre in casa e a far crescere gli altri fratelli.
Molti, leggendo il romanzo del Gligora, ritroveranno i loro luoghi d’infanzia e rinverranno quell’antica e tipica usanza, il ceppo, che dà il titolo al romanzo del Gligora, praticata un tempo dai nostri nonni per il loro fidanzamento. “Il ceppo”, che ha come sottotitolo “La casta dei massari”, può essere richiesto anche direttamente, tramite internet, alla stessa Casa Editrice Laruffa di Reggio Calabria.
L’occasione ci dà modo di pubblicare e far gustare ai nostri lettori una poesia del nostro scrittore, dedicata proprio a Casalnuovo d’Africo, paese che, pur nella forzata lontananza, non ha mai dimenticato, anzi è uno dei più perseveranti animatori, e non solo con la sua opera letteraria, della valorizzazione della memoria storica del nostro antico borgo aspromontano.
Segue la poesia ’U vecchju ’ntà ruga
BRUNO, L'Aspromonte e le parole del silenzio
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di Gianfranco Marino - Ci sono silenzi che ci parlano, ci raccontano storie, storie che non puoi farti raccontare da nessun altro, perché sono sempre diverse, mutano al mutare di chi le ascolta. Mi convinco di questo adagio, ogni volta che mi fermo ad ascoltare il silenzio in luoghi dove il silenzio si riesce ad ascoltare distintamente, come l'altro ieri ad Africo, tra le rovine che parlano, al pari di quelle dei tanti centri abbandonati d'Italia, si dice ve ne siano circa seimila. È bella Africo in autunno, come tutta la montagna che la circonda, col giallo delle foglie che formano un tappeto soffice e colorato, lasciando in piedi scheletri di legno ancora non del tutto spogli a ricamare il paesaggio. Tanti si chiedono quale fascino vi sia nell'abbandono, nella solitudine, nel deserto di voci e di gente. Io credo che il fascino stia nelle cose che ascolti, che vedi o anche solo che immagini, lo ritrovi dove meno te lo aspetti e al pari delle storie di cui sopra, non è uguale per tutti, cambia al cambiare di chi ascolta e di chi osserva.
L'atra mattina sono tornato da quelle parti per assolvere ad una promessa, fatta qualche anno fa, quando salutando Bruno gli dissi che al suo ritorno lo avrei portato ad Africo vecchia a scattare qualche foto, un cruccio che gli era rimasto dopo che, vittima di mille peripezie era dovuto ripartire con quella incompiuta che non gli era proprio andata giù. È una storia curiosa quella del conto in sospeso di Bruno con la vecchia Africo, una storia iniziata circa tre anni fa quando Bruno Carbone, francese di Marsiglia, ma con chiare origini calabresi mi contattò telefonicamente per informarsi se c'era un posto dove pernottare a Bova, dicendomi che proprio Bova sarebbe state base ideale per il tour che si era programmato. Area grecanica e non solo, alta locride e poi ancora la piana il Cippo di Garibaldi e Gambiarie, insomma un giro mica da ridere per uno appassionato di foto come lui, un'occasione irripetibile di portare con se un ricordo da riguardare nei lunghi inverni transalpini.
A proposito di navi...
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Ultimamente si sta cercando di capire ed approfondire il legame tra il territorio e il numero elevato di casi di tumore nel nostro paese. Al problema, oltre ad alcuni africesi, si sta interessando una nota trasmissione televisiva. A tal proposito, considerato che la spiegazione più attendibile sembra essere quella delle navi dei veleni, vogliamo riprendere un articolo denuncia che scrivemmo nel Maggio 2011 che, all'epoca, non sortì alcun effetto. I tempi non erano maturi probabilmente. Il testo dell'articolo pubblicato appare più che mai attuale:
Un nuovo Sindaco per Africo
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Appunto, "Per Africo", il motto della lista che ha appoggiato, vincendo, l'elezione del neosindaco. Finalmente, dall’ormai lontano 2014, anno in cui il comune è stato commissariato, torna il primo cittadino democraticamente eletto. Particolarmente sentite e partecipate le elezioni, nella tornata straordinaria del 13 novembre 2016, hanno decretato la vittoria del candidato ed oggi Sindaco Francesco Bruzzaniti. Si uniscono i nostri migliori auguri alla nuova amministrazione per un proficuo lavoro.
Festa d'autunno 2016
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Giovedì 10 novembre 2016 si terrà la festa d'autunno: musica, danze, spettacoli e animazione. La giornata inizia per i bambini alle ore 14:00 con giochi, animazione, musica e truccabambini fino alle 17:30. Alle ore 18:00, aspettando San Martino, ci sarà la degustazione di zeppole, castagne e vino.
L'evento è organizzato da Associazione Insieme per Africo, Santu Leu Apricus, Pro Loco di Africo e In Aspromonte.
Seminario di Studi ad Africo, località "Carruso"
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Si svolgerà nelle giornate da giovedì 13 a domenica 16 ottobre con escursioni di approfondimento e dibattiti. I temi trattati durante il seminario saranno i luoghi aspromontani. In questo contesto sarà presentato, nel pomeriggio di giovedì 13, il libro di Bruno Pelle, Ugo Mollica e Bruno Palamara dal titolo "Don Antonino Pelle, Superiore del Santuario di Polsi", parroco di Casalnuovo d'Africo per ben 10 anni.